Questo voto elettronico è una pessima pratica…
Leggo adesso e vi riporto integralmente da Punto Informatico il racconto di Emmanuele Somma (mio vecchio compagno di università di cui avevo perso le tracce), fellow della Free Software Foundation e scruttatore in un seggio di Roma, che conferma le nostre peggiori paure di facilità di manipolazione e nessun controllo per la pratica dai discutibili contorni democratici di un voto elettronico con strumenti “chiusi” e appaltato a chi?…
Roma – Appare molto grave la situazione della sperimentazione dello scrutinio elettronico nel seggio in cui sono stato nominato (Roma sezione 244, quella dove voto) in cui le operazioni di scrutinio manuale non hanno comportato alcun problema rilevante e sono fluite molto velocemente con la completa disponibilità di tutti i componenti del seggio, compresi i 4 rappresentanti di lista presenti (nessun voto contestato). Invece lo scrutinio elettronico è risultato affetto da numerosi intoppi di natura tecnologica e organizzativa, tali da pregiudicare in modo assoluto una eventuale ulteriore utilizzazione negli stessi termini della procedura fin qui vista. Nessun problema appare per i risultati del voto, conteggiato con procedura manuale.
Innanzitutto l’operatore informatico è presente al seggio senza alcun decreto di nomina, come previsto dalle apposite circolari ministeriali. Alla mia richiesta di visionare tale decreto di nomina mi è stata mostrata la fotocopia di un contratto di lavoro interinale, che avrebbe dovuto, secondo la società informatica contattata al telefono, sostituire il decreto di nomina. Peraltro non era disponibile nessuna attestazione di assegnazione formale degli operatori al particolare seggio o plesso, esistendo solo genericamente un elenco (in cui l’operatore di seggio non figurava) di tutti gli operatori impiegati nel processo di rilevazione elettronica.
Dopo la mia richiesta di apporre nel verbale la presente opposizione, il presidente di seggio ha ragionevolmente deciso di procedere comunque con la rilevazione informatizzata, in parallelo a quella manuale. Però a quel punto ci è stato comunicato che il sistema non era funzionante e che quindi era necessario bloccare le operazioni di scrutinio per due ore per attendere l’arrivo di un nuovo sistema funzionante. Di fronte alla richiesta di non bloccare completamente e per un tempo rilevante lo spoglio ma continuare solo con il sistema manuale, come peraltro previsto dalle circolari ministeriali in caso di indisponibilità dei sistemi elettronici, il computer si è magicamente rimesso a funzionare.
Al termine della rilevazione del Senato, gli operatori informatici hanno proceduto ad inserire nel programma i risultati dello scrutinio manuale cliccando tante volte in veloce successione. Il programma, differentemente da quanto comunicato in precedenza, prevedeva oltre il computo parziale dei voti lista per lista anche una tabella di riepilogo in base alla quale gli operatori modulavano i click come necessario a raggiungere i totali della tabella di scrutinio manuale.
Prima della stampa di conformità è stato da me verificato che per un errore d’inserimento, 7 voti erano stati conteggiati ad una lista (SOCIALDEMOCRAZIA) invece che ad una differente (I SOCIALISTI). Gli operatori, ottenendo informazioni da questi pannelli di verifica parziali, hanno provveduto a modificare la schermata in modo da aggiustare la situazione per ottenere dal presidente la conformità.
Solo di fronte alle mie rimostranze (anche queste riportate nel verbale), sono rapidamente ritornati sui propri passi per ripristinare l’errata situazione precedente.
Ciò che è peggio, l’attività degli operatori informatici appariva completamente separata e non immediatamente controllabile dagli altri componenti del seggio, in particolar modo dal presidente del seggio, visto da un lato la necessità di avere competenze informatiche per seguire le operazioni e dall’altra la possibilità da parte degli operatori di compiere azioni non direttamente comprensibili, avendo accesso alla tastiera, ai dispositivi di memorizzazione di massa e a procedure di modifica dei dati non direttamente visualizzabili. Inoltre il continuo movimento dell’operatore di plesso all’interno della sezione di scrutinio rende completamente impossibile assicurarsi che ulteriori modifiche non potessero essere avvenute da computer all’esterno del seggio stesso.
Anche nelle altri sezioni del plesso la rilevazione informatica ha avuto problemi rilevanti.
Dal punto di vista informatico ed organizzativo la rilevazione elettronica dello scrutinio, nel seggio da me direttamente presidiato, può considerarsi un esperimento banale, progettato con pressapochismo istituzionale e assoluta incompetenza tecnologica, realizzato per mimare le procedure manuali senza alcun approfondimento specifico tecnologico. Una sperimentazione che ha significato un aggravio rilevante della procedura manuale, e che, sotto un accurato presidio professionale, rappresenta un totale e sostanziale fallimento dei propri obiettivi. Sulla base del giudizio espresso ogni evoluzione può solo rappresentare un passo pericoloso verso la perdita della facoltà di verifica del voto democratico.
Se questo è una parte, piccola, del prossimo voto elettronico, allora va profondamente ripensato.
Da questa posizione, e per ora, non posso fare di più. Adesso torno nel seggio a verificare la Camera.
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