Il copyleft è vincente anche in medicina
Il copyleft, un modo differente di rivendicare i diritti sulle proprio creazioni, non è solo presente in informatica, nel software e anche nell’hardware, ma come ci insegnano le licenze tipo Creative Commons, è applicabile a una vasta gamma di opere dell’ingegno: libri, disegni, musica…
Sorprende certamente molto di più quando ce lo troviamo di fronte in uno dei settori da sempre più conservativo e protettivo dei propri sforzi intellettuali e di ricerca, come quella farmaceutico.
Accade in Italia, dove la milanese Guna S.p.a., casa produttrice di prodotti omeopatici (farmaci e libri in tema), non brevetta le sue creazioni che immette sul mercato, in nome del progresso della ricerca, andando in qualche modo a recuperare lo spirito originario dei brevetti, che dovevano solo servire a remunerare chi investe in ricerca e permettere che i risultati venissero comunque resi pubblici per il bene di un progresso collettivo.
Oggi invece sono spesso usati come arma intimidatoria o per mero lucro.
Guna ci dimostra che ciò ha poca ragione di esistere, che il “brevetto cattivo” è sbagliato, che si può comunque crescere e svilupparsi condividendo le proprie scoperte, esattamente come fa la comunità del software open source. E come tale comunità organizza seminari manifestazioni e install fest, essa indice e promuove anche molte iniziative tese a informare medici e pazienti.
Essa infatti investe il 20% dei suoi ricavi in ricerca, e pur non essendone gelosa sta facendo crescere il suo fatturato con un ritmo del 10% annuo, riuscendo ad aggiudicarsi un quarto della produzione italiana, in un settore come quello omeopatico che prende solo l’1% del fatturato globale del farmaco (curiosamente vicino alla diffusione di Linux sui desktop!).
Non si può certo dire che una casa farmaceutica non voglia fare profitti, e nel caso della Guna che non ci riesca piuttosto bene. Tutto ciò seguendo la via del copyleft, tracciata dal software libero.
Tutto ciò deve poter far riflettere tutti quelli che pensano che proteggere a tutti i costi le proprie idee e invenzioni sia l’unica strada per il successo.
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